Un grande teatro di tradizione italiana: Il Teatro Coccia di Novara.
I grandi nomi che resero importante il Teatro Coccia
La storia di un importantissimo teatro di tradizione tutta italiana, il Teatro Coccia di Novara, risale al 1779, epoca nella quale non era come si presenta a noi oggi, molto più piccolo e architettonicamente diverso. Nel 1886 venne abbattuto l’antico Teatro Nuovo (del 1779) per far posto a un nuovo stabile che soddisfacesse le crescenti esigenze culturali: venne abbandonato, perchè troppo costoso, il progetto inizialmente affidato all’architetto Alessandro Antonelli nel 1860, mentre si pensava già al nuovo nome, che venne deciso nel 1886, del Teatro Nuovo, che venne intitolato a Carlo Coccia, maestro di Cappella del Capitolo del Duomo di Novara, nonché direttore del Civico Istituto Musicale “Brera”, deceduto tredici anni prima (1873). A questo punto per la creazione di un unico grande teatro della città si decise di affidare il nuovo progetto all’architetto Giuseppe Oliviero, che si aggiudicò l’appalto che fu preferito a quello, ritenuto anche questo troppo oneroso, del collega Andrea Scala.
Nacque così il Nuovo Teatro Coccia che in origine poteva ospitare fino a 1800 posti. In seguito al nuovo progetto che vedeva l’unione dei due teatri principali di Novara, ovvero il Teatro Nuovo ed il Teatro Sociale, in un unico plesso (quello odierno), si modificò sia l’aspetto esteriore (ampliandolo con colonne di marmo, grandi finestre e spostando l’ingresso principale nella posizione odierna), sia il suo interno, riducendo i posti a sedere che da 1800 passarono a circa 900, distribuiti su platea, tre ordini di palchi, una galleria ed un loggione. Molto grandi gli spazi a disposizione per l’orchestra (circa 14 mt), come quelli del retro palco, con una profondità di circa 23 metri per 22 di altezza. Annesso al Teatro Coccia vi è anche una sala con una capienza di circa 200 posti chiamata Piccolo Coccia.
Ad oggi è il più importante teatro del Piemonte per la sua storia, ma anche per la tradizione che continua sin dalla fine dell’ottocento: sul suo palco si sono esibiti i più grandi nomi del panorama musicale di tutto il novecento, dai grandi direttori d’orchestra, come Arturo Toscanini, a grandi nomi del canto lirico, come Gina Cigna, Ebe Stignani, Toti Dal Monte, Tito Schipa, Mario Del Monaco, e tutti i più grandi cantanti del novecento.
Il nuovo Teatro Coccia venne inaugurato nel dicembre del 1888 con “Gli Ugonotti” di G. Meyerbeer, sotto la direzione del grande Arturo Toscanini. L’orchestra del teatro fu affidata per diversi anni al M° Antonio Palmintieri, altro nome importante per questo teatro che diresse anche la prima rappresentazione della Manon Lescaut di G. Puccini ( nel 1893), nella seconda versione che ancora oggi si ascolta nei teatri. G. Puccini in persona inviò un telegramma al direttore Palminteri congratulandosi dell’ottima orchestrazione fatta e della resa orchestrale della sua opera.
Il Teatro Coccia fu definito l’anticamera del Teatro alla Scala di Milano, proprio per la caratura degli artisti che ne calcarono le scene, oltre ad aver tenuto a battesimo molti debutti a livello mondiale di grandi nomi della lirica in alcune opere che li resero famosi: Antonio Melandri (Lucia di Lammermoor), Carmen Melis (Iris di P. Mascagni), oltre a bacchette importanti sul podio come P. Mascagni, A. Franchetti, Gino Marinuzzi. Negli anni successivi il prestigio crebbe costantemente, fino ad arrivare agli anni ’40 dove il protagonista assoluto fu il direttore Guido Cantelli, novarese, che debuttò in questo teatro con La Traviata di Verdi in cui cantava Gina Cigna. Il successo fu tale che continuò a dirigere l’orchestra del teatro fino alla sopraggiunta morte prematura per un incidente nel 1943.
A lui fu dedicato il prestigioso concorso per Direttori D’Orchestra “Premio Guido Cantelli”: dalla prima edizione nel 1961 all’ultima nel 1980, tanti i nomi altisonanti a livello mondiale che si aggiudicarono il primo premio: Hermann Michael, Walter Gilessen, Riccardo Muti, Donato Renzetti, solo per citarne alcuni.
Il teatro restò in auge per molto tempo anche grazie ai grandi interpreti che ne calcarono le scene nel tempo, tra questi ricordiamo anche, oltre a quelli già citati: Galliano Masini, Giulio Neri, Anna Moffo, Aldo Protti, Giulietta Simionato, Rita Malaspina, Renata Tebaldi, Giuseppe Di Stefano.
Fu successivamente venduto al comune su proposta del novarese Umberto Orsini, che ne acquisì tutti i diritti per l’adeguamento e la ristrutturazione. Dal 1986 al 1993 le decorazioni furono rinnovate rispetto a quelle modificate negli anni ‘30, e vennero dunque riportate alle origini, riproponendo velluti rosa antico e decorazioni color avorio e oro, e ripristinando nelle pareti dei palchi le tappezzerie rosse.
La riapertura avvenne appunto nel 1993 con un concerto dell’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti, e l’opera messa in scena per la prima di quell’anno fu “Gli Ugonotti” di Meyerbeer, tra gli interpreti Katia Ricciarelli e Nicola Ghiuselev.
Attualmente il Teatro Coccia di Novara, continua la sua tradizione musicale con spettacoli raffinatissimi e di alto livello.
Photo Fondazione Teatro Coccia
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